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A.B. 18 dicembre 2015
Gallura: economia in chiaroscuro
Tassazione alta, 2016 indecifrabile
«Non ci siamo: è ancora allarme rosso. E sul territorio gravano le incognite di uno sviluppo cristallizzato da troppo tempo», dichiara il presidente di Confartigianato Gallura Giacomo Meloni
Gallura: economia in chiaroscuro. Tassazione alta, 2016 indecifrabile

OLBIA - «L’economia stenta a ripartire, l’occupazione è in chiaroscuro, la tassazione locale è ancora troppo alta e il futuro dell’amministrazione del territorio è un rebus. Insomma, il 2016 della Gallura è ancora indecifrabile, ma gli artigiani credono nella ripresa e vogliono vedere in modo positivo l’arrivo del nuovo anno». Sono chiare e semplici le parole del presidente di Confartigianato Gallura Giacomo Meloni sull’anno che si chiude e sul 2016 che arriva già gravato di molte speranze e tante incognite. «Nonostante il segnale positivo del sistema vacanziero, il trend economico per le imprese artigiane e piccole imprese galluresi è ancora da allarme rosso – riprende Meloni – e lo dimostrano i dati ancora molto critici sull’occupazione e sulla tassazione locale».

I primi, forniti dell’Agenzia Regionale per il Lavoro, dicono che se alla fine di settembre 2014 i galluresi in cerca di occupazione, iscritti ai Centri per l’Impiego, erano 39803, nello stesso periodo di quest’anno sono risultati essere 41030, ben 1227 in più. Ancora molto avversi i dati che arrivano dal saldo occupazionale del terzo trimestre 2015 (fine settembre, in concomitanza con la chiusura della stagione turistica): il bilancio tra assunzioni (11542) e cessazioni (20600), corrisponde a -9058 occupati. I secondi, invece, raccontano di un tessuto imprenditoriale che a fronte di gravissime carenze strutturali e di opportunità di crescita, versa allo Stato ed alla Regione almeno 9399euro di tasse locali (per ogni imprese) da pagare ogni anno. Questa è la condizione cui sono sottoposte le piccole imprese della galluresi e, soprattutto, questo è il conto totale dato da Irap, addizionali comunali e regionali, Imu e Tasi. Un carico fiscale insostenibile per tantissimi imprenditori del nord est Sardegna che, anche per questo, continuano a chiudere ogni giorno. Da sottolineare, che dal 2011 al 2014, a livello nazionale, il prelievo è aumentato del 76,8percento. Questo è ciò che emerge dall’indagine è stata condotta dall’Ufficio Studi di Confartigianato sul peso della fiscalità in Gallura per una micro impresa-tipo (soggetta a Irpef composta da due lavoratori indipendenti e tre dipendenti a tempo indeterminato, che ha di proprietà un immobile produttivo.

Come detto, buoni segnali arrivano invece per il turismo: il 2015 è stato per la prima volta dopo periodi difficili caratterizzati da una continua discesa di tutti gli indicatori il primo anno nel quale, almeno nel corso della stagione estiva, si è invertita una tendenza negativa. «A volersi basare sugli annunci, pare in arrivo un nuova rinascita con investimenti, nuove agevolazioni per chi intraprende un’attività economica, ma finora il clima tra le imprese continua ad essere non sereno – riprende il presidente - da un’indagine di Confartigianato a livello locale si continua a registrare una forte stagnazione del settore edile che, in assenza di pesanti investimenti, si regge ancora sul vecchio e nuovo Piano Casa». Per Meloni e gli artigiani galluresi, «in questi anni le imprese non sono state supportate da provvedimenti tesi a favorire la loro competitività sui mercati, ma anzi sono state oberate da una sistema burocratico e di tassazione che le ha stritolate senza soluzione di continuità». Gli imprenditori lamentano, inoltre, anche il peso della pressione fiscale: in questi anni è stato troppo elevato e non è stato alleggerito neanche in questo periodo di difficoltà economica, equiparando, tra l’altro, le piccole imprese senza dipendenti a quelle molto più strutturate. Il fisco locale + la tassa sulla tassa, relativa all’indeducibilità dell’Imu, pesano su una piccola-micro impresa della Gallura per una cifra poco sotto i 10mila euro. All’interno di questa cifra, ogni dipendente costa, in tasse, ben 1880euro.

«I dati dimostrano, ancora una volta, che per mantener in piedi una piccola impresa individuale o una piccola società con qualche addetto - ricorda il presidente dell’Associazione Artigiana – è necessario comunque sostenere dei costi che sono un macigno spesso incomprensibile ed ingiustificabile: costo del lavoro e della tassazione sono ormai eccessivi». Gli artigiani di Confartigianato Gallura chiedono, agli Amministratori Locali una maggior sensibilità sul tema dell’impresa, ed alle altre Associazioni datoriali, un'unità di intenti per manifestare il disagio di un sistema produttivo cristallizzato che sta avendo pesanti riflessi sulla struttura dell’intero territorio. «Il rischio è di distruggere un sistema economico locale che era il fiore all’occhiello della Sardegna – conclude Meloni - noi non vogliamo questo e siamo fortemente convinti che ci siano le possibilità di lavorare. Ma questo potrà avvenire solo ed esclusivamente se ci sarà la voglia di cambiare e di crescere tutti insieme».



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