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S.A. 14 dicembre 2015
La poesia per i sofferenti di disagio mentale nell'oristanese
Parte il laboratorio "Casa della poesia" che chiude il Cabudanne de sos poetas 2015. Il 14 e il 15 dicembre la poesia incontra i sofferenti di disagio mentale delle case famiglia di Busachi, Samugheo e Santa Giusta, sotto la guida delle poetesse Azzurra D´Agostino e Francesca Matteoni
La poesia per i sofferenti di disagio mentale nell'oristanese

ORISTANO - La poesia può aiutare le persone a provare di nuovo emozioni e reazioni umane, a sopportare cose indicibili, la fame, la malattia, il senso di vuoto dentro che appare incolmabile. Chi riesce ad amare la poesia, riesce a vivere e ad avere cuore. L’uomo deve tradursi in musica, e deve saper perdonare quello che non è». Alle parole di una tra le più grandi poetesse del nostro tempo, Alda Merini, si ispira l'associazione Perda Sonadora per la realizzazione del primo laboratorio di poesia indirizzato alle case-famiglia che ospitano pazienti sofferenti di disagio mentale.

Ultimo appuntamento del "Cabudanne de sos poetas 2015" che si conclude con questo progetto dal titolo "Casa della poesia" che si terrà nei giorni 14 e 15 dicembre, in collaborazione con la Cooperativa Sociale CTR (Comunicazione Territorio Relazioni), sotto la guida delle giovani e affermate poetesse Azzurra D'Agostino e Francesca Matteoni. Un laboratorio intenso di due giornate che si terrà presso la Casa Famiglia di Santa Giusta, Loc. Cuccuru 'e portu, e che vedrà coinvolti dodici pazienti (sette donne e sei uomini di età tra i ventitré e i cinquant'anni) ospiti delle case famiglia di Busachi, Samugheo e Santa Giusta, gestite dal CTR dell'oristanese, e tre operatori che li affiancheranno.

Prima parte di un progetto che si svilupperà in due fasi, la seconda delle quali si terrà nei primi mesi del 2016 con una serie di nuove attività che coinvolgeranno i partecipanti in altre due giornate dense di iniziative. «Il nostro intento è soprattutto quello di far incontrare fuori dalle strutture sanitarie, assieme agli educatori, le persone con disabilità mentale e alcuni poeti, per realizzare un lavoro comune, intorno alla parola e alla poesia», sottolinea Alessandra Tomassone, operatrice che lavora nelle case famiglia con cui Perda Sonadora ha pensato e condiviso il progetto.



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