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27/1/2014
Il suo arrivo è previsto per il primo giorno di febbraio. Cinque anni dopo la sconfitta di Soru ritenta il miracolo del «Trasferimento di Carisma» per portare di nuovo Cappellacci alla vittoria battendo Pigliaru. I sondaggi, peraltro ancora poco affidabili, indicano un testa a testa fra i due candidati ma rilevano anche un cospicuo vantaggio del centro sinistra. Di almeno cinque punti.
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23/1/2014
Domanda: qual è il carisma di Cappellacci? Cinque anni fa, contro Soru, se lo fece prestare da Berlusconi. Sarà difficile ripetere la magia: la strada del centrodestra che porta al 16 febbraio si sta rivelando accidentata, anzi dissestata… Claudia Lombardo, presidente del consiglio di Forza Italia, non vota Cappellacci. l’Europa affonda la sua Flotta Sarda, l’Italia impugna il suo Pps, gli agricoltori scopronio che i fondi comunitari per l’agricoltura fatti sembrare di più arrivati nelle loro tasche sono molti meno… A questo punto sorge una domanda: cosa sta facendo per vincere il candidato del centrosinistra?
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23/1/2014
Domina la scena nel Partito Democratico della seconda città della Sardegna determinando scenari confusi e prospettive alquanto nebulose
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20/1/2014
Aveva scelto Alghero, fin dal 1968, dove aveva investito i primi guadagni della Scala… E aveva stabilito una relazione molto riservata con la città catalana senza imporre la sua prepotente personalità
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18/1/2014
Inaugurando la sua campagna elettorale, da Cagliari a Sassari, Pigliaru ha ridato a Cappellacci il suo vero ruolo di nemico principale.
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14/1/2014
L’opinionista del «Corriere della Sera» Pierluigi Battista scopre una nuova malattia della politica italiana: «il mal di Sardegna». L’epidemia sarebbe cominciata con la decisione di Beppe Grillo di non presentare il simbolo delle 5Stelle alle prossime regionali per paura di un clamororoso flop elettorale. La sindrome spiega bene anche i sintomi evidenti di malessere del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Una lettura della politica sarda che viene fatta discendere dalla scelta del Pd di mettere in gioco tutto il prestigio di Francesco Pigliaru e di una candidatura con la fedina penale pulita. Che non tutti i politici sardi possono esibire. Ma la vera domanda riguarda Pigliaru: riuscirà il prorettore di Cagliari a parlare all’elettorato di Michela Murgia per vincere contro Cappellacci?
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10/1/2014
In dirittura d´arrivo la composizione ufficiale della schiera di aspiranti consiglieri regionali col marchio "Made in Alghero". Ma per arrivare a Cagliari si vince in Provincia e spesso non bastano i consensi locali. I più scettici già parlano di bagno di sangue annunciato
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9/1/2014
Si va diffondendo nell’opinione pubblica di centrosinistra l’idea che il peggio sia passato. In realtà adesso Pigliaru prima di dimostrare di saper governare deve dimostrare di saper vincere. E non sarà semplice. Il caso Cappellacci, con il centrodestra al potere che si dimostra refrattario alla questione morale, e il caso Cinquestelle che suicida il proprio movimento evitando persino di candidarsi, sono l’emblema della doppia natura dell’anti-politica in Italia. Con Berlusconi abbiamo visto l’anti-politica crescere dentro il potere della politica, con il Movimento Cinquestelle il populismo si alimenta scegliendo l’opposizione, a ogni costo. Ecco perché il voto sardo sarà un modello per tutta la politica nazionale.
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6/1/2014
L’avversario di Cappellacci non è un pupazzo ma un professore che pubblica in inglese, sa di filosofia dell’ economia, conosce la macchina amministrativa e politica della regione e rappresenta la risposta più trasparente alla questione morale che sta distruggendo la classe politica sarda. Nella guerra dei «capibastone» ha vinto il Pd riuscendo a trovare un candidato che sa di politica senza essere un uomo di partito. Non hanno vinto né Lai né Soru però. E se Pigliaru saprà tradurre in carisma politico la sua immagine di professore capace di mettere insieme competenze tecniche e scelte politiche sarà la politica stessa a ritrovare la sua legittimità perduta. Un problema non solo per l’antipolitica di Cinquestelle ma anche per il vario indipendentismo di Michela Murgia
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5/1/2014
Lo diceva anche Carlo Quinto parlando dei sardi: «Pocos locos y malunidos». È la fotografia del Pd sardo che si prepara a partorire il nome del candidato che dovrà succedere a Francesca Barracciu. Eppure, se il travaglio avrà fine, questo lunedì, è diffusa l’opinione che con un candidato di prestigio la partita contro Cappellacci sarebbe ancora aperta per il Pd. Sarebbe insomma finito il silenzio operativo di Renzi che sperava in una decisione tutta sarda. Così a presiedere la ecco il «segretario sostituto» Luca Lotti, responsabile dell’organizzazione del Pd nazionale. Un commissariamento di fatto del Pd sardo. Che non dispiace a Silvio Lai, che così vede rafforzare la sua segreteria sgombrando il campo da tutti i presunti plenipotenziari sardi del segretario nazionale. Un sconfitta invece per Soru se il prescelto fosse compreso nella coppia dei rettori, Francesco Pigliaru, il prorettore di Cagliari sarebbe in testa con l’appoggio di Cuperlo e Letta, e il rettore di Sassari, Attilio Mastino…
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