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Editoriali
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9/9/2021
La guerra era finita: ad Alghero, dalle postazioni sopra Punta Giglio si buttarono in mare le munizioni ed i fari antiaerei. E la “corvetta Ibis”, protagonista di un pezzo della grande storia, rimase solitaria e tranquilla nella placida baia di Porto Conte per almeno una diecina di giorni. In Sardegna nel frattempo, circa 30.000 soldati tedeschi si avviarono subito verso Santa Teresa e Palau per trasferirsi in Corsica. In questa data, nella battaglia aeronavale dell’Asinara, i tedeschi affondarono la Corazzata Roma e le Navi Vivaldi e Da Noli. A mos veure, a demà
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8/9/2021
La mattina dell’8 settembre una nave arrivò nelle tranquille acque di Porto Conte, la “corvetta Ibis”. I soldati dalle postazioni tirarono certamente un sospiro di sollievo perché era italiana, però nessuno sapeva cosa ci facesse lì. A Porto Conte l’8 settembre trascorse tranquillo. La sera ci furono i vari messaggi radio che annunciavano l’armistizio. A mos veure, a demà
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7/9/2021
Nasce Giuni Russo, indimenticata artista che ha portato la città di Alghero alla ribalta nazionale, nel 1986, con la canzone che ha fatto ballare intere generazioni: Alghero. Ancora oggi “Voglio andare ad Alghero in compagnia di uno straniero…” è un successo. La città di Alghero è legata a doppio filo a quest’artista, infatti l’´11 ottobre 2013 il Comune di Alghero decise di intitolare all´artista la piazza sul colle del Balaguer, denominata Mirador Giuni Russo e il 12 luglio 2014, sempre la città di Alghero, dedicò a Giuni Russo, in occasione del decennale della sua scomparsa, la 14ª edizione del Prix Corallo, con una speciale serata-tributo. A mos veure, a demà
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6/9/2021
Il 1817 si ricorda ad Alghero come un anno di siccità. Dalle memorie del Canonico Antonio Michele Urgias si ricordano le preghiere nella chiese cittadine, le funzioni, le processioni non solo per la pioggia ma anche per i malati: “Cessarono finalmente le malattie, ed appunto oggi, sabato 6 di settembre 1817 Monsignor Vescovo diede l’ordine di recitarsi per tre – 175 – continui giorni in tutte le Messe e funzioni ecclesiastiche all’Autore della vita, e della morte l’Orazione pro gratiarum actione dall’uno, ed altro Clero”. A mos veure, a demà
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5/9/2021
Approvazione storica del Piano Paesaggistico regionale (Delibera del 5 settembre 2006, n. 36/7). Alghero era già sottoposta a vincolo dal 1939. Ancora oggi è motivo di scontro e polemiche a livello regionale e nelle sedi istituzionali anche a livello locale. A mos veure, a demà
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4/9/2021
Una strada di Tarragona fu intitolata ad Alghero: i rapporti con la Catalogna non si allentarono, anzi si fortificarono. Alla manifestazione partecipò Francesco Nonnis, presidente dell’Associazione Catalana. Alghero ricambiò intitolando a Tarragona una delle sue nuove vie situate nel centro della città. A mos veure, a demà
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3/9/2021
Lotta contro la tubercolosi ad Alghero: già dal 1922 furono realizzate delle targhe in metallo da esporre nei luoghi pubblici: “Non sputare!!! Lo sputo diffonde la tubercolosi”. Nel 1925 il Comune di Alghero acquisto 20 targhe e il governo impose l’obbligo che i locali pubblici fossero dotati di tali sputacchiere. Nel settembre del 1933 l’ufficiale sanitario di Alghero, Antonio Pisano, informò il podestà Zoagli che diversi locali pubblici della città erano privi delle sputacchiere e dove presenti, esse non rispettavano le caratteristiche igieniche adeguate. A mos veure, a demà
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2/9/2021
Morí ad Alghero il duca di Monferrato Maurizio Maria Giuseppe di Savoia, nato a Torino il 13 settembre 1762. Nella cattedrale di Alghero si trova il mausoleo dove sono conservate le sue spoglie: precisamente nel transetto di sinistra, di fianco all’ingresso della sacristia e di fronte alla cappella della Madonna di Monserrato (ex SS. Annunziata). Si tratta di un’opera funeraria che si compone di un alto e largo basamento di marmo verde-grigio posato su un basso gradino con sopra 3 sculture di marmo bianco. A mos veure, a demà
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1/9/2021
Il Simulacro della Vergine, Mare de Déu de Vallverd, fu portato ad Alghero ed esposto alla venerazione della popolazione per implorare la guarigione del principe, Maurizio Maria Giuseppe di Savoia, duca di Monferrato. Si pregava per la sua malattia, visto che la sera del 19 agosto, durante una visita in Sardegna, da Sassari aveva raggiunto Alghero a cavallo, ma fu poi colto da febbre. La guarigione non avvenne: “ma Maria vergine lo avrà favorito nella su speciale assistenza in quell’ora estrema pel conseguimento della spirituale”. A mos veure, a demà
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31/8/2021
Con lo sviluppo del turismo, il progresso portò allo sviluppo dell’edilizia alberghiera in città e dintorni. Iniziarono a sorgere i grandi alberghi: El Faro a Porto Conte nel 1956, il Grand Hotel ESIT sul lungomare di Alghero nel 1958, l’Hotel dei Pini nel 1960 a Fertilia – Le Bombarde. Nel giro di pochi anni si posero le premesse del boom turistico dei decenni successivi. Nel 1962 la disponibilità di posti letto ad Alghero superò quella di Cagliari. A mos veure, a demà
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22 novembre 20 novembre 22 novembre
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