A Cuguttu, nei pressi del Pala Congressi, c'è il rischio di ricreare un nuovo sito di accumulo ingestibile. Già presenti montagne di posidonia e soprattutto sabbia. Braccio di ferro normativo: si tenta di non riposizionare i quantitativi rimossi in primavera. «Dalla regione piena disponibilità» conferma l'assessore. Conoci soddisfatto ma la situazione rischia di diventare esplosiva
ALGHERO - «Con la nuova Legge Finanziaria c'è l'impegno di provare a perseguire il percorso di sperimentazione già intrapreso dal Comune di Alghero con i due finanziamenti concessi. Ho visitato personalmente l'impianto di Quartu (dove è stata trasportata gran parte della posidonia vagliata a Sa Giovanni
ndr) e ritengo possa essere un esempio di trattamento, soprattutto se garantisce il regolare riposizionamento della sabbia nei litorali di provenienza». Parole dell'assessore all'Ambiente della Regione Sardegna, Gianni Lampis, che in un colpo solo spazza via anni di strumentali polemiche e insensate accuse sulla corretta gestione della posidonia spiaggiata e garantisce il sostegno (economico) per proseguire con la sperimentazione avviata tra il 2018 e la primavera del 2019 [
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Presente ad Alghero nei giorni scorsi, l'assessore ha confermato il pieno sostegno all'amministrazione comunale in questa fase in cui ci si avvia a gestire i numerosi e ingombranti cumuli stoccati a Cuguttu, con risorse per la fase di smaltimento e recupero della frazione sabbiosa, ed ampia collaborazione per un'azione congiunta per il varo di un nuovo quadro normativo al quale si sta lavorando in Parlamento grazie all'impegno della deputata del
M5S, Paola Deiana. Col decreto "Salvamare" che ha già avviato il proprio iter per la definitiva approvazione, si lavora anche per capire se la sabbia possa essere inserita all'interno dei cosiddetti «beni demaniali», un fatto questo che aprirebbe a nuovi scenari di salvaguardia e valorizzazione, e garantirebbe nuove risorse per la corretta gestione.
Nel frattempo però c'è da gestire la grana del riposizionamento dei cumuli asportati da comune e balneari in previsione della stagione balneare 2019, ed anche in questo caso il tentativo che gli uffici stanno perseguendo è quello della deroga, esattamente come avvenuto per una grossa parte della posidonia rimossa la scorsa primavera. In quel caso - ed era la prima volta che succedeva - una dettagliata relazione a firma del competente ufficio comunale, nella quale si evidenziava, numeri alla mano, l'abbondatene presenza di accumuli di posidonia lungo il litorale, aveva permesso di ovviare al riposizionamento previsto dalla normativa. grazia anche al benestare dell'Arpas.
Un fatto questo, che però apre una serie di problematiche di non facile risoluzione: nell'attuale sito di stoccaggio di Cuguttu, infatti, permangono quantità importanti di sabbia, esattamente come accade su Quartu (nell'impianto di trattamento), dove si trovano ancora diverse montagne di oro bianco rigorosamente "made in Alghero". Come dire: il tempo stringe e servono una e più soluzioni. Intanto da Porta Terra sottolineano l'impegno del delegato all'Ambiente: «La Giunta Regionale mai così vicina alla città di Alghero» dice con soddisfazione il sindaco Mario conoci, accogliendo a Palazzo Civico l'assessore Gianni Lampis.