Nelle parole del presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Sardo, Domenico Gallus, tutte le incognite che gravano sugli ospedali di Alghero. Si spera nella nuova legge sulla Sanità annunciata dalla Maggioranza. E Mario Conoci mette tutti in guardia
ALGHERO - Doveva essere una semplice riunione conoscitiva quella della Commissione Sanità del Consiglio regionale svoltasi ieri (martedì) nella biblioteca dell'Ospedale Marino di Alghero, ha invece segnato le enormi distanze tra i territori, confermato la gravità della situazione attraversata dalle strutture algheresi e lasciato un alone di grande incertezza sulle prospettive future di rilancio dei servizi locali. Da parte del presidente Gallus c'è tutta l'intenzione di dialogare con le comunità locali e trovare insieme le migliori soluzioni - «non esistono periferie nella sanità» ha più volte sottolineato - ma rimangono criticità difficilmente superabili nel breve periodo.
Si parte dal nuovo ospedale, una vera e propria "chimera" per Domenico Gallus. Era stato
Mario Conoci a confermare quale fosse il principale obbiettivo a cui punta ormai da troppo tempo la città, per il presidente della Commissione però, serve concretezza, «bisogna prima riempire (di medici e personale) i presidi esistenti». C'è poi un nuovo problema che dalla giornata di martedì incombe sugli ospedali Civile e Marino di Alghero: Ozieri boccia senza mezze misure il presidio ospedaliero unico, che garantisce - normativa nazionale alla mano - il
Dea di primo livello.
Un fatto abbastanza grave perchè apre un'incognita sul futuro ospedaliero, oggi riconosciuto di "Primo livello" in legge al distaccamento Alghero-Ozieri, proprio grazie alle complementari sinergie presenti o da insediare nei due centri (è il caso della Rianimazione). Sarà così importante capire quali riferimenti di legge potranno sostituire le prerogative alla base della normativa, al fine di garantire comunque un livello adeguato di assistenza medico-sanitaria agli ospedali di Alghero, oggi in totale affanno a causa anche della cronica carenza di medici e personale sanitario. Insomma, tante aspettative nel cassetto degli algheresi, con la speranza che qualcosa, finalmente, si muova.